L’ultima impresa

Ricordo del trasvolatore australiano H. J. L. Hinkler
Cesare Ciabatti

La croce del Pratomagno non è l'unica meta per chi si accinge a raggiungere la cima della nostra montagna. Un po' più in là, seguendo il crinale, dietro alla struttura in muratura della RAI c'è un cippo posto lì dal Corpo Forestale dello Stato in memoria del trasvolatore australiano Herbert John Louis Hinkler. Perse la vita in questa montagna il 7 gennaio 1933 nel tentativo di stabilire, per la seconda volta, un nuovo record di volo dall’Inghilterra all’Australia. Già nel 1928 aveva realizzato il sogno di dimostrare le potenzialità dell’aviazione raggiungendo l’Australia dall’Inghilterra abbassando i tempi di volo da ventotto giorni a quindici e mezzo e nel 1931 era riuscito in un’altra ardua impresa attraversando da solo l’Atlantico. Il coraggio e l’audacia di questo uomo incoronato eroe nazionale in Australia, nasce da una forte passione per il volo in un’epoca in cui l’aviazione era agli esordi e pionieri come Hinkler tentavano di dimostrare le sue potenzialità.

Nato l’8 dicembre 1892 a Bundaberg, nel Queensland in Australia, non esitò a inseguire con determinazione il suo sogno di aviatore emigrando nel 1923 in Inghilterra dove trovò lavoro presso una fabbrica di aerei, evidenziando il suo talento nel cogliere gli accorgimenti fondamentali per la costruzione degli aeromobili. La successiva scelta di arruolarsi nella Royal Naval Air Service gli assicurò importanti esperienze di volo che gli permisero di maturare le sue abilità di pilota. Gli straordinari risultati conquistati nel 1928 nel volo Inghilterra - Australia e nel 1931 nell’attraversata dell’Atlantico, non gli furono sufficienti a saziare il desiderio di esploratore. Così nel 1933 Hinkler Hinkler decide di battere un nuovo record di volo Inghilterra - Australia, contemplando addirittura di circumnavigare il globo in aereo raggiungendo l’America dall’Australia sorvolando l’oceano Pacifico. Decollato alle tre e dieci minuti del 7 gennaio 1933 dall’aerodromo di Heathrow in Inghilterra con il suo aeromobile Puss Moth dopo aver sorvolato Firenze alle 10 dello stesso mattino, fece perdere le sue tracce, finché il 27 aprile 1933 non fu ritrovato il suo corpo e i rottami dell’aereo da due carbonai sulle pendici del Pratomagno in località Pian dei Ciliegi.

Sulle cause della sciagura furono fatte alcune indagini all’epoca anche da parte di ufficiali dell’areonautica che in un primo momento associarono la causa dell’impatto alla perdita di un’ala in volo, ma valutazioni successive farebbero ritenere più attendibile attribuire il disastro a un atterraggio di emergenza a seguito della perdita di una pala dell’elica. I primi sopralluoghi sul posto dell’impatto vennero eseguiti dai Carabinieri di Bibbiena con il supporto degli abitanti di Cetica esperti degli accessi alla montagna. Il corpo di Hinkler fu trasportato a Castel San Niccolò dove fu allestita la camera ardente in suo onore. In riconoscimento delle coraggiose imprese dell’aviatore, Mussolini ordinò che a Firenze si celebrassero i funerali di stato. La salma fu sepolta nel cimitero degli Allori.