Arte contemporanea

Boschi ad arte tra Teggina e Barbozzaia

L’iniziativa è nata come proseguimento del progetto iniziato lo scorso anno dal titolo “Cetica, Carda, Raggiolo: tre comunità allo specchio” finalizzato al collegamento e confronto di tre realtà della rete ecomuseale. Dopo il tema della memoria approfondito nel 2004 che ha portato alla realizzazione di una serie di iniziative (mostre documentarie, piccoli allestimenti, momenti di dimostrazione) con la collaborazione delle amministrazioni e delle associazioni dei tre paesi, quest’anno l’attenzione è stata spostata su un ambito del tutto nuovo ed inedito per i tre contesti: quello dell’arte contemporanea, attraverso la forma del simposio. E’ stato quindi bandito un concorso sul tema: “Il bosco, eredità e memorie”, con la consulenza del Centro d’arte “La Pescaiola” e il contributo, oltre che della Comunità Montana, della Provincia di Arezzo e della Regione Toscana (Tra Art). L’argomento dava la possibilità di aprire il campo ad una serie di interpretazioni e sfumature differenti riferite a questa componente essenziale del paesaggio casentinese: i mestieri e gli utilizzi tradizionali, l’immaginario locale, i mutamenti e le permanenze, la necessità di salvaguardia. Al bando hanno risposto numerosi artisti, da tutto il mondo. Una commissione, composta da addetti ai lavori ma anche da rappresentanti delle associazioni coinvolte, ha selezionato nove progetti (tre per ogni paese). Gli artisti hanno soggiornato direttamente nei paesi, a stretto contatto con gli abitanti, alcuni dei quali hanno fattivamente collaborato per la realizzazione delle installazioni, ad esempio partecipando al reperimento dei materiali. Sono stati creati dei veri e propri “cantieri aperti”, luoghi pubblici di creatività e confronto interdisciplinare e flessibile (Tra Art), allo scopo di promuovere momenti di scambio e “contamina-zione” tra le comunità locali e gli artisti, tra i saperi tradizionali e le nuove sensibilità e tecniche dell’arte contemporanea. Il confronto tra individui sostanzialmente diversi per età, esperienze di vita, nazionalità, ha prodotto momenti di particolare intensità. Il bosco ed i mestieri ad esso legati sono stati reinterpretati con una sensibilità nuova: la carbonaia è diventata una grande camera oscura, il castagno una sorta di albero magico, mentre alcuni boschi si sono popolati di istallazioni di particolare valore poetico (la sedia dei sogni, le case del vento). In altri casi, come a Raggiolo, le installazioni hanno contribuito a riqualificare un’area marginale, un tempo degradata a discarica, trasformandola in un piccolo parco d’arte all’ingresso del paese.

Sicuramente l’esperienza, essendo al suo debutto, è del tutto perfettibile, sia negli aspetti logistici e organizzativi che in quelli più propriamente artistici. Il bilancio dell’iniziativa, per molti versi una sfida, è sicuramente positivo. Non tutti ne hanno colto, tuttavia, il valore e ne hanno compreso la finalità. Di sicuro, però, ha prodotto occasioni di dibattito e confronto: la finalità principale di questo progetto sperimentale.